Siamo lieti all’ass.re ai Lavori Pubblici, Eugenio Buttiero, che con determinazione ha ottenuto la promessa dalla Provincia di adeguamento del Parco della Pace ( ex Olimpico ) entro ottobre 2008 con l’ultimazione dei lavori previsti già in occasione delle Olimpiadi 2006.
Quello che non ci convince e riteniamo materia ancora da discutere nelle sedi opportune è la ventilata modifica della destinazione d’uso al Piano regolatore di quell’area, che l’amministrazione sembra intenzionata ad apportare.
In sintesi, cercando di rendere la questione più semplice ai lettori, si vorrebbe:
1) Sostituire: “aree per servizi pubblici di interesse generale” con la frase “ aree per servizi di interesse generale” cancellando il termine “pubblici”;
2) sostituire: “attrezzature sportive, scolastiche e polifunzionali pubbliche con la frase “ attrezzature sportive, scolastiche, educative, ludiche, ricreative e polifunzionali pubbliche e private convenzionate.
Rimarchiamo alcuni punti che ci sembra doveroso esporre:
1) la conclusione celere dei lavori è indispensabile per rendere quell’area vivibile e attrattiva per i fruitori.
2) Il parco è una risorsa per la Città e non un onere per il Comune ( tra l’altro per lo sfalcio dell’erba sono previsti contributi provinciali ).
3) La città è sprovvista di un parco pubblico dove anziani, giovani possano incontrarsi in serenità.
4) Il parco può diventare uno dei simboli pubblici: rappresenta la Città, rappresenta i suoi cittadini. La mancata identificazione nel parco porta alla disattenzione, al degrado e quindi all’abbandono.
Infine ci chiediamo se la variazione della destinazione d’uso allude al progetto “ Paidopoli”, con la conseguente costruzione all’interno dell’area di altri fabbricati. Se così fosse si creerebbe un ulteriore consumo di risorse e si trasformerebbe il parco in maniera difforme alla ragione della sua creazione: polmone verde, luogo di cultura, di aggregazione, di sport libero, del gioco libero ed attrezzato.
Il parco può rappresentare, invece, una valvola di sfogo e un elemento compensativo alla notevole cementificazione in Città.
Ci auguriamo di aver erroneamente interpretato la scelta dell’istituzione ma, se così non fosse, auspichiamo in un approfondimento della questione nelle sedi più idonee.
I consiglieri Comunali:
Bari Giuseppe e Gaido Marco
Quello che non ci convince e riteniamo materia ancora da discutere nelle sedi opportune è la ventilata modifica della destinazione d’uso al Piano regolatore di quell’area, che l’amministrazione sembra intenzionata ad apportare.
In sintesi, cercando di rendere la questione più semplice ai lettori, si vorrebbe:
1) Sostituire: “aree per servizi pubblici di interesse generale” con la frase “ aree per servizi di interesse generale” cancellando il termine “pubblici”;
2) sostituire: “attrezzature sportive, scolastiche e polifunzionali pubbliche con la frase “ attrezzature sportive, scolastiche, educative, ludiche, ricreative e polifunzionali pubbliche e private convenzionate.
Rimarchiamo alcuni punti che ci sembra doveroso esporre:
1) la conclusione celere dei lavori è indispensabile per rendere quell’area vivibile e attrattiva per i fruitori.
2) Il parco è una risorsa per la Città e non un onere per il Comune ( tra l’altro per lo sfalcio dell’erba sono previsti contributi provinciali ).
3) La città è sprovvista di un parco pubblico dove anziani, giovani possano incontrarsi in serenità.
4) Il parco può diventare uno dei simboli pubblici: rappresenta la Città, rappresenta i suoi cittadini. La mancata identificazione nel parco porta alla disattenzione, al degrado e quindi all’abbandono.
Infine ci chiediamo se la variazione della destinazione d’uso allude al progetto “ Paidopoli”, con la conseguente costruzione all’interno dell’area di altri fabbricati. Se così fosse si creerebbe un ulteriore consumo di risorse e si trasformerebbe il parco in maniera difforme alla ragione della sua creazione: polmone verde, luogo di cultura, di aggregazione, di sport libero, del gioco libero ed attrezzato.
Il parco può rappresentare, invece, una valvola di sfogo e un elemento compensativo alla notevole cementificazione in Città.
Ci auguriamo di aver erroneamente interpretato la scelta dell’istituzione ma, se così non fosse, auspichiamo in un approfondimento della questione nelle sedi più idonee.
I consiglieri Comunali:
Bari Giuseppe e Gaido Marco
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