La situazione sulla terra è paradossale: la comunicazione trionfa ma l'incomprensione permane, vi sono grandi e molteplici progressi della comprensione, ma i progressi dell'incomprensione sono ancora più grandi.
Una delle finalità dell'educazione è risolvere il problema della comprensione, nessuna tecnica di comunicazione apporta comprensione, quest'ultima non si può quantificare.
Educare per comprendere la matematica è una cosa, educare per la comprensione umana è un'altra, qui si ritrova la missione propriamente spirituale dell'educare: insegnare la comprensione fra gli umani è la condizione e la garanzia della solidarietà intellettuale e morale dell'umanità.
Il problema della comprensione è doppiamente polarizzato:
1) un polo divenuto planetario: quello della comprensione fra lontani, poiché si moltiplicano gli incontri e le relazioni tra persone, culture, popoli che appartengono a diverse culture.
2) un polo individuale: quello delle relazioni fra vicini, queste relazioni sono sempre più minacciate dall'incomprensione.
L'assioma " più si è vicini, meglio ci si comprende " possiede una verità relativa, e gli si può opporre l'assioma contrario " più si è vicini meno ci si comprende "poiché la prossimità può alimentare malintesi, gelosie, aggressività, anche negli ambienti in apparenza intellettualmente più evoluti.
lunedì 21 luglio 2008
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