Dal 1990 ad oggi le emissioni di anidride carbonica, i principali responsabili dei cambiamenti climatici, sono aumentate del 13% anziché ridursi del 6,5% come previsto dal Protocollo di Kyoto.
Questo dato certamente non rassicurante ci induce a prendere decisioni con risolutezza e celerità tanto sul piano nazionale quanto sul piano locale.
Pinerolo e gli amministratori che la governano, nel suo piccolo, possono dare un serio contributo a pratiche e comportamenti virtuosi ai fini della sostenibilità ambientale.
Si possono individuare due ambiti d’intervento da approfondire e sviluppare: la mobilità e l’edilizia.
Per quanto concerne il primo aspetto, da un’analisi condotta dal Dipartimento Ambiente della Provincia di Torino, si evincono delle buone condizioni di partenza presenti sul territorio: una buona consistenza della rete infrastrutturale e un’offerta del trasporto pubblico locale comparabile alla domanda se non addirittura superiore.
Il dato impressionante che emerge dallo studio riguarda gli spostamenti interni nella Città, circa diecimila, il 56% effettuato in auto con il 90% di spostamenti compresi nei quindici minuti.
Nell’ottica sostenibile la buona pratica amministrativa dovrebbe disincentivare il trasporto su gomma favorendo gli spostamenti su bici o a piedi attraverso una ridefinizione delle zone blu, della ZTL, della rete ciclabile; attivare e sviluppare il sistema pubblico bike-sharring; incentivare il trasporto pubblico locale tramite politiche dei prezzi; incoraggiare le nuove progettualità in corso di realizzazione in vari comuni d’Italia: autobus a chiamata, taxi collettivo, coordinamento degli orari d’ingresso e di uscita da e per il posto di lavoro, l’attivazione e il successivo consolidamento dei percorsi casa-scuola a piedi.
Il potenziamento della rete ferroviaria dovrebbe passare necessariamente attraverso l’istituzione del tram-treno che consente il collegamento con Torre Pellice e prevede l’eliminazione dei passaggi a livello nel territorio comunale di Pinerolo aumentandone le fermate con la sola predisposizione semaforica e il raddoppio dei binari nella tratta Pinerolo-Torino.
La previsione dello scalo merci nella zona industriale, inoltre, dovrebbe spingere la domanda su ferro e ridurre contemporaneamente quella su gomma.
Il secondo ambito d’intervento riguarda l’edilizia.
Gli edifici, come è noto, producono una serie d’impatti sull’ambiente: occupano suolo, alterano il terreno, eliminano la vegetazione e ostacolano il deflusso delle acque meteoriche; mutano il ciclo di vita naturale dell’area circostante; consumano risorse, materiali, energia per la loro realizzazione e durante tutta la loro esistenza.
Il riscaldamento e l’illuminazione degli edifici, a livello europeo, assorbono la maggior parte del consumo di energia, più del 40% e producono il 35% delle emissioni di gas serra.
La popolazione trascorre quasi il 90% del proprio tempo all’interno degli edifici: una cattiva progettazione degli immobili o il ricorso a metodi di costruzione inadeguati può avere un effetto significativo sulla salute degli occupanti.
Cio’premesso intervenendo sul solo comparto edilizio è possibile ottenere una riduzione considerevole del fabbisogno energetico e quindi delle emissioni climalteranti.
A Pinerolo le scelte urbanistiche dovrebbero invertire un’ormai consolidata tendenza all’occupazione di suolo. Nella progettazione urbana bisognerebbe favorire la destinazione mista del territorio e la presenza di spazi verdi.
Gli spazi verdi, i parchi, se ben gestiti possono diventare caratteristiche distintive di una zona urbana e poi sono importanti per la biodiversità.
L’altra scelta illuminata dovrebbe mirare alla ridefinizione del regolamento edilizio ponendo un’attenzione forte ai materiali e alle tecniche di costruzione finalizzate al risparmio energetico e all’uso delle fonti rinnovabili.
Questo dato certamente non rassicurante ci induce a prendere decisioni con risolutezza e celerità tanto sul piano nazionale quanto sul piano locale.
Pinerolo e gli amministratori che la governano, nel suo piccolo, possono dare un serio contributo a pratiche e comportamenti virtuosi ai fini della sostenibilità ambientale.
Si possono individuare due ambiti d’intervento da approfondire e sviluppare: la mobilità e l’edilizia.
Per quanto concerne il primo aspetto, da un’analisi condotta dal Dipartimento Ambiente della Provincia di Torino, si evincono delle buone condizioni di partenza presenti sul territorio: una buona consistenza della rete infrastrutturale e un’offerta del trasporto pubblico locale comparabile alla domanda se non addirittura superiore.
Il dato impressionante che emerge dallo studio riguarda gli spostamenti interni nella Città, circa diecimila, il 56% effettuato in auto con il 90% di spostamenti compresi nei quindici minuti.
Nell’ottica sostenibile la buona pratica amministrativa dovrebbe disincentivare il trasporto su gomma favorendo gli spostamenti su bici o a piedi attraverso una ridefinizione delle zone blu, della ZTL, della rete ciclabile; attivare e sviluppare il sistema pubblico bike-sharring; incentivare il trasporto pubblico locale tramite politiche dei prezzi; incoraggiare le nuove progettualità in corso di realizzazione in vari comuni d’Italia: autobus a chiamata, taxi collettivo, coordinamento degli orari d’ingresso e di uscita da e per il posto di lavoro, l’attivazione e il successivo consolidamento dei percorsi casa-scuola a piedi.
Il potenziamento della rete ferroviaria dovrebbe passare necessariamente attraverso l’istituzione del tram-treno che consente il collegamento con Torre Pellice e prevede l’eliminazione dei passaggi a livello nel territorio comunale di Pinerolo aumentandone le fermate con la sola predisposizione semaforica e il raddoppio dei binari nella tratta Pinerolo-Torino.
La previsione dello scalo merci nella zona industriale, inoltre, dovrebbe spingere la domanda su ferro e ridurre contemporaneamente quella su gomma.
Il secondo ambito d’intervento riguarda l’edilizia.
Gli edifici, come è noto, producono una serie d’impatti sull’ambiente: occupano suolo, alterano il terreno, eliminano la vegetazione e ostacolano il deflusso delle acque meteoriche; mutano il ciclo di vita naturale dell’area circostante; consumano risorse, materiali, energia per la loro realizzazione e durante tutta la loro esistenza.
Il riscaldamento e l’illuminazione degli edifici, a livello europeo, assorbono la maggior parte del consumo di energia, più del 40% e producono il 35% delle emissioni di gas serra.
La popolazione trascorre quasi il 90% del proprio tempo all’interno degli edifici: una cattiva progettazione degli immobili o il ricorso a metodi di costruzione inadeguati può avere un effetto significativo sulla salute degli occupanti.
Cio’premesso intervenendo sul solo comparto edilizio è possibile ottenere una riduzione considerevole del fabbisogno energetico e quindi delle emissioni climalteranti.
A Pinerolo le scelte urbanistiche dovrebbero invertire un’ormai consolidata tendenza all’occupazione di suolo. Nella progettazione urbana bisognerebbe favorire la destinazione mista del territorio e la presenza di spazi verdi.
Gli spazi verdi, i parchi, se ben gestiti possono diventare caratteristiche distintive di una zona urbana e poi sono importanti per la biodiversità.
L’altra scelta illuminata dovrebbe mirare alla ridefinizione del regolamento edilizio ponendo un’attenzione forte ai materiali e alle tecniche di costruzione finalizzate al risparmio energetico e all’uso delle fonti rinnovabili.
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