mercoledì 23 luglio 2008

IL PARLAMENTO VOTA IL DECRETO TREMONTI

IL 24 luglio il Governo farà approvare alla sua maggioranza parlamentare la manovra finanziaria contenuta nel Decreto Legge 112.
Il Governo ha deciso di affrontare la crisi economica operando solo sul piano della spesa, riducendo le risorse agli Enti Locali, alle Regioni, alla Sanità, alla Sicurezza, alla Scuola, all’Università e non stanziando le risorse necessarie per i rinnovi dei contratti pubblici, che dovrebbero, invece, dare concrete risposte alla forte necessità di rivalutare i salari, fortemente svalutati dalle politiche degli ultimi anni e dalla pesante ripresa dell’inflazione.
Nel quadro della manovra economica, appaiono particolarmente gravi le misure previste nei confronti dei pubblici dipendenti:
- vengono previsti tagli alle retribuzioni dei dipendenti pubblici attraverso il blocco e la riduzione delle risorse destinate alla contrattazione integrativa (quella, per intenderci, che serve a pagare gli incrementi di produttività ed efficienza nei servizi);
- vengono messe pesantemente le mani nelle tasche dei lavoratori dell’INPS, dell’INPDAP, delle Agenzie Fiscali, dei Ministeri decidendo per legge che per tutto il 2009 non verrà loro pagata la retribuzione accessoria, operando, così, nei fatti un taglio agli stipendi di circa 200 euro mensili su retribuzioni che mediamente assommano a 1200 euro al mese.
- viene, di fatto, bloccato il rinnovo dei contratti per i dipendenti pubblici, prevedendo per il 2008 risorse pari ad un’inflazione programmata dell’1,7% su base annua, quando l’inflazione rilevata dall’ISTAT (peraltro sottostimata) è pari al 3,8%. Le trattative per i rinnovi contrattuali sono state interrotte.
- vengono sostanzialmente bloccate le assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e i processi di stabilizzazione dei lavoratori precari.
- si introduce una tassa sulla malattia dei lavoratori pubblici, con una consistente decurtazione della retribuzione giornaliera del pubblico dipendente in malattia , sparando nel mucchio e determinando la giusta collera di tutti coloro che non abusano dell’istituto e che vi ricorrono solo in caso di stretta necessità.

Protestiamo contro questi interventi e rivendichiamo con forza i rinnovi dei Contratti di Lavoro!

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